Artigianato in FVG: le nuove sfide della mondializzazione
ARTIGIANAO A BUTTRIO: COME SI É EVOLUTA NEGLI ANNI LA FIGURA DEL FABBRO
Oggi nel territorio comunale di Buttrio opera un settore artigianale ampiamente rinnovato, ma che è l’erede dei fabbri, dei falegnami, degli orologiai e dei sarti che hanno caratterizzato il passato dell’imprenditoria in questa comunità.
Il settore artigiano è infatti caratterizzato da parecchie imprese che solamente in pochi casi hanno una lunga storia e rappresentano la versione moderna delle vecchie botteghe e degli antichi mestieri che contraddistinguevano la vita economica buttriese del secolo scorso.
Per capire il ruolo che il fabbro ricopriva all’interno del paese di Buttrio, dobbiamo ricordarci che fino agli anni ’50 il 95% della popolazione era contadina. Il fabbro per i contadini infatti aveva una posizione preminente nelle varie attività perché produceva tutti quegli elementi di ferro che il contadino utilizzava nel suo lavoro.
Nella seconda metà del Novecento a Buttrio esercitavano il mestiere del fabbro tre realtà completamente diverse tra loro:
- Bottega del tipico fabbro di paese, la Farie De Cecco iniziò la propria attività nel 1723. Al suo interno si susseguirono 5 generazioni di De Cecco, tradizione conclusa con i fratelli Mario e Valentino nel 1978 circa.
- Attilio Bini era considerato un fabbro artistico in quanto riproduceva motivi ornamentali sui propri lavori. Inoltre conservava le antiche tecniche di produzione.
- Inizialmente insediata a Percoto, la ditta I. Fabris e figli nacque come bottega del fabbro di paese per poi svilupparsi a piccola industria e aprire i propri stabilimenti a Buttrio.