Lapidarium
Il Lapidarium è un edificio di recente costruzione, inaugurato nel 2012, in occasione dell’80^ edizione della Fiera Regionale dei Vini, dove era sita l’officina del Collegio dei Mutilatini.
Contiene al suo interno molti reperti singoli, troppo piccoli per essere esposti all’interno del parco, tra cui:
Pilastrino
Questo pezzo, originariamente murato nel capriccio sito accanto all’ala ovest della Villa, di cui resta in buono stato solo la faccia anteriore.
È un piccolo pilastro, di forma parallelepipeda, con motivi a candelabro vegetale; sulla faccia frontale si riconosce una pianta di acanto, dal caratteristico fiore a calice. Confrontando la tipologia di decorazione con altri reperti simili si colloca questo reperto intorno al la prima metà del I sec. d.C.
Frammento di sarcofago attico con scena di Amazzonomachia
Originariamente murato nel capriccio demolito negli anni 50, poi collocato nelle mura della Villa, oggi questo reperto è inserito all’interno del Lapidarium. Il pezzo è frammentato lungo tutti i lati, e la superficie è piuttosto danneggiata.
Viene ritratta una scena di battaglia, e nella parte rimasta si riconoscono sulla sinistra un cavallo e la coscia del suo cavaliere, poi, spostandosi verso destra, un guerriero di spalle, con in mano uno scudo, un altro cavallo ed un altro guerriero.
La scena di battaglia è, dal punto di vista tecnico, molto ben realizzata, soprattutto per quanto concerne la tridimensionalità dell’opera.
Nonostante la piccola dimensione del pezzo, osservando i particolari della raffigurazione e la sua similitudine con un altro paio di esemplari si può collocare il reperto intorno al 190-200 d.C.
Statua di togato
Originariamente collocata nei pressi del secondo laghetto questa statua venne scoperta fortuitamente il 17 aprile 1855 in un canale, in località Bacchina. La statua, spezzata in due parti (corpo e testa) è stata spostata dalla sua precedente collocazione per preservarla dalle intemperie.
L’opera rappresenta un personaggio maschile, con indosso una tunica ed una toga, e calza un paio di calcei.
la gamba sinistra è stesa, mentre quella destra è flessa, rilassata. Il braccio destro è piegato poiché la mano stringe il sinus, mentre il braccio sinistro è tenuto lungo il corpo. Osservando bene la statua e confrontandola con altri rinvenimenti simili la si può datare tra la fine del I sec. a.C e l’inizio del I sec. d.C.
La statua è mancante della testa, che risulta dispersa.